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Venerdì maggio ore 18.00 canale YouTube AIRDanza  

 

NICOLETTA GIAVOTTO, Quasi… apolide o cittadina del mondo?

a cura di Maria Rinaldi, con una prefazione di Francesca Falcone (Aracne 2019).

Intervengono Paola De Simone (Presidente di AIRDanza), Claudia Celi (già docente diStoria della Danza presso l’Accademia Nazionale di Danza), Sandra Fuciarelli (docente di Composizione della Danza presso l’Accademia Nazionale di Danza) e Francesca Falcone (già docente di Teoria della Danza presso l’Accademia Nazionale di Danza).

Saranno presenti l’Autrice e la Curatrice.

Quasi… Apolide o cittadina del mondo? è la biografia di Nicoletta Giavotto, una delle pioniere della danza moderna e contemporanea a Roma.

La curatrice del testo, Maria Rinaldi, è stata sua allieva e ha pensato di raccogliere la sua storia, affascinata dai suoi racconti di vita. «Quando le ho proposto di scrivere la sua autobiografia, nonostante alcune remore iniziali, ci ha impiegato solo due mesi per buttare giù ben cento pagine della sua vita, scritte con la mano di un’artista e vissute con gli occhi di una bambina».

Nicoletta Giavotto è originaria di Sermide, dove trascorre la sua prima infanzia, ma è a Genova che incontra la danza; infatti assiste al famoso Festival del Balletto di Nervi dove conosce i balletti e i personaggi più noti dell’epoca. 

Negli anni Sessanta, Giavotto parte per Londra, dopo aver conseguito una borsa di studio presso la London School of Economics, cosa che le permette di restarvi per un intero anno.

Qui incontra Cléo Nordi, una maestra di formazione Legat, che aveva debuttato con Anna Pavlova all’Opéra di Paris nel 1925.

Ritornata in Italia nel 1964, viene scritturata da Ugo dell’Ara al Massimo di Palermo dove danza alcuni balletti tra cui Les SylphidesCapriccio Spagnolo e Rapsodia in Blue di George Gershwin.

Per studiare coreografia e danza moderna, fa domanda per una borsa di studio Fullbright alla Juilliard School of Music di New York per l’anno 1966-67, dove segue le lezioni di classico con Antony Tudor, approfondisce lo studio della musica, della composizione e della danza moderna, prima Graham e poi scoprendo l’amore per la tecnica Humphrey-Limón,

A Juilliard rimane quattro anni grazie all’interesse di Martha Hill, direttrice del dipartimento di danza della scuola, ed è in questi anni che matura la passione per la coreografia, sentendosi ispirata da Isadora Duncan, la madre della danza libera, alla quale dedicherà la sua associazione culturale e compagnia futura.

Proprio a New York crea le sue prime composizioni: Why? e Lamento della Ninfa che entreranno poi a far parte del suo repertorio.

Dopo quattro anni Nicoletta Giavotto torna in Italia, per recuperare le proprie radici, e fonda a Roma l’Associazione Culturale Isadora Duncan, che resta attiva fino al 1990.

Riesce ad ottenere i fondi dal Ministero dello Spettacolo e questo le permette di scritturare i danzatori e avviare l’attività. Il suo repertorio vede nascere molte opere: Why? del 1968, Lamento della Ninfa del 1970, Space Game del 1979, Scene di Villaggio di cui la prima versione nel 1978 e la seconda nel 1979, Elastic del 1981, Madre Morte come solo nel 1981, Bach Libera-Mente del 1981, Pierrot Jazz del 1981, Sonata per un Fauno del 1981, Suite Lunaire del 1983, Wings del 1988, Dance Dėco del 1989, La Quercia la sua ultima coreografia del 1989.

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